Lao Tze

Il più antico e forse il più grande pensatore saggio cinese è senz'altro Lao-Tze.

Intorno alla sua figura aleggia un'atmosfra di leggenda e di mistero e nulla di preciso si sa sulla sua vita. La tradizione fa risalire la data della sua nascita al 604 a.C, ma gli studiosi ritengono che sia vissuto tra il 570 e il 490 a.C.

Si sa che rivestì diverse cariche pubbliche e fu anche bibliotecario e archivista di corte. Si narra che compì molti viaggi, l'ultimo dei quali lo vide partire su un bue nero verso l'Occidente per non fare mai più ritorno in Cina.

Visse nella più segreta solitudine e la sua notorietà è legata al celebre Tao-têh-King, libro canonico della norma, del cammino e della virtù. Da questo libro è derivato il termine Taoismo, termine con il quale viene designata la corrente di pensiero cinese che si occupa della natura dell'Universo e delle relazioni dell'uomo con Esso.

Per Lao-Tze tutta la realtà è il Tao, cioè una indivisibile unità e ogni parte del tutto è tanto importante quanto lo è contemporaneamente ogni qualsiasi altra cosa. Nel Tao un uomo non ha né maggiore importanza, né maggiore valore di un moscerino.

Il Tao può essere conosciuto solo con l'intuizione e si rivela a colui che è capace di essere completamente inattivo e indifferente (s'intende senza alcuna attività mentale o materiale). Una delle strade per conoscere e comprendere il Tao è senz'altro la meditazione: si è allo stesso tempo inattivi e indifferenti, ricettivi e uniti con la Mente Universale Divina che ci rende consapevoli del momento presente e ci fa intuire la Verità (il Tao).

Il pensiero, la mente, opera attraverso astrazioni, finzioni, e scinde ciò che è unico e unito, falsando la realtà stessa. Quindi l'attività intelletuale dovrebbe essere evitata e sostituita da una conoscenza più profonda, cioè nell'identificare noi stessi nel Tao (la Verità è dentro di noi).

Il Tao è il bene e il male, la bellezza e la bruttezza, la sapienza e l'ignoranza allo stesso tempo e l'una esiste solo in funzione dell'altra: vi è il male per conoscere il bene e vi è l'iniquità per sperimentare la giustizia…

Il Tao è Dio, Dio è il tutto (bene e male, principio maschile e femminile, luce ed ombra…) e l'uomo è Dio.